La pioggia mi piace. La neve pure. Credo in fondo di avere una preferenza specifica anche per l’estate, gradisco il tepore mattutino di giugno ai freddi risvegli di gennaio, ma c’è qualcosa in quei brividi che sento partire improvvisamente al cambio di temperatura che mia piace. Si sa è preferibile il freddo, ci si copre, al caldo in cui ci si scopre. La pioggia fa riflettere, la neve gioire, l’estate godere e la primavera innamorare. Preferisco innamorarmi a ottobre, godere a dicembre, gioire a marzo e riflettere ad agosto. L’incidenza abituale dei fatti m’inquieta. Si solleva la mia anima nel turbinio della bufera invernale e quieta s’addorma nella torrida aria estiva.